PIETRACAMELA – Uno schianto tremendo contro la roccia che non gli ha dato scampo. E’ morto quasi sul colpo Lino Patrizio Di Felice, agente di commercio di 53 anni, sambendettese ma residente a Colonnella, questa mattina lungo la statale 80 per L’Aquila, nei pressi del bivio di rio Arno. Guidava la sua Bmw Gs 1200 ed era in compagni di altri amici in sella ad altre moto e maxiscooter: sul tratto di semicurve in salita verso Aprati, superato il bivio per i Prati di Tivo, la tragedia. La moto era in accelerazione e ha cominciato a sbandare, finendo dritta sulla sinistra, come se il conducente non avesse chiuso la semicurva, schiantandosi alla base dell’enorme corpo roccioso della montagna. La moto si è accartocciata restando a poca distanza dal ciglio della strada, il corpo del 54enne centauro è rimbalzato sul’asfalto dopo il trenendo impatto contro la pietra. Il soccorso è stato il più celere possibile: gli operatori del 118 con il medico e poi anche i tecnici del soccorso dell’eliambulanza, dirottata più tardi con urgenza sul posto dalla sala operativa di emergenza del Mazzini, hanno aiutato i colleghi nel tentativo di rianimare l’uomo a terra. Attimi drammatici, con un folto pubblico di altri motociclisti che di domenica affollano un’arteria che d’estate torna ad essere una pista. Purtroppo, nonostante l’uso anche del defibrillatore, non è stato possibile rianimare l’ascolano, troppo gravi i plurimi traumi riportati. Il pietoso telo verde steso sul suo corpo è stato il segnale che aveva perso la vita in quel punto della statale, per il dolore e la commozione degli amici che erano con lui. Sul posto ai carabinieri di Pietracamela – coadiuvati dal personale della volante della questura di Teramo prima e della Polizia stradale poi – a cui spetta il compito di ricostruire la tragedia.
«Ha centrato una pietra», dicono gli amici. Gli amici della vittima, testimoni dello schianto, sostengono che la moto abbia centrato una pietra caduta in mezzo alla carreggiata e che questa abbia fatto saltare il posteriore della moto facendo perdere completamente il controllo della motocicletta al conducente. I militari hanno repertato tutto: di sicuro la velocità ha influito sulla dinamica dell’incidente mortale. E sul posto non sono mancate le proteste dei residenti della zona, che chiedono a gran voce, come ogni anno e da anni, provvedimenti e accorgimenti che impediscano alle motociclette di utilizzare questo tratto di strada fino a Campotosto – mèta preferita – come pista da gran premio.